venerdì 22 maggio 2015

a Verona in allegria (prima parte)

A parte il fatto che la mia domenica è finita in coliche, un "frescone" (vedi friscòun) del genere erano anni che non me lo beccavo, ma la combinazione caldo-umido, venticello e mangiate è stata micidiale...a parte quello insomma, il fine settimana a Verona è stato bellissimo ed ho ancora gli occhi e il cuore pieni della bellezza di quella città e della simpatia e allegria che come una corrente ha pervaso tutti noi bloggers dell'incontro veronese.

Sono parecchio assente dal mondo blogger, è vero, ma una poesiola, brutta ma sentita, la voglio proprio pubblicare: per chi c'era e per quelli che non sono potuti venire e che mi auguro saranno presenti ai prossimi incontri. Poesia con contorno di fotografie in parte mie, in parte di  Stefano D. (che ho abbondantemente derubato) ed alcune anche di Erika e Annamaria. Ringrazio i bloggers fotografi e parto senza pudore con le maldestre rime della 1° parte. 


Arrivati a Verona il sabato sera,
già dal pomeriggio un gruppetto di bloggers c'era,

foto Stefano Davanzo

io e Maurizio lo abbiamo raggiunto in trattoria
dove abbiamo cenato in allegra compagnia, 


in un luogo di grande suggestione
che la dolce Cristina aveva scelto per l'occasione.

Il giorno dopo levata mattutina,
ci dirigiamo in Piazza Brà
e nel tragitto (ci) fotografiamo qua e là.








Eccoci quindi all'appuntamento in piazza
qui ci si riunisce con gli amici di razza...
di razza blogger naturalmente
che è la migliore...parlando virtualmente. 

Partiamo quindi per una lunga camminata,
ma dovrei forse dire scarpinata?


Per strade e ponti con l'occhio sempre vivo



foto Stefano Davanzo
alla bellezza di ciò che ci sta intorno
che alla vivace brigata fa da contorno.

Il sole c'è e l'entusiasmo pure
che bella 'sta città, ha un certo allure!



CONTINUA

venerdì 15 maggio 2015

nella città dell'amore




GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

ROMEO (fra sé): Starò ancora ad ascoltare, o rispondo a questo che ha detto?

GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.

ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.



A prestissimo amiche e amici bloggers dell'11° incontro, ci vediamo sotto il cielo di Verona!


Un buon fine settimana anche a tutti voi  che vi trovate sotto ai cieli di altrettanto belle città!