giovedì 4 febbraio 2016

due belle sorprese...dalla Sicilia e dalla Sardegna

Neanche a farlo apposta, nei giorni di inizio anno, ho avuto due sorprese provenienti dalle nostre due splendide isole e da altrettanto splendide persone.
Una me l'ha fatta Mr. Hyde, un amico blogger di cui ho parlato in più di un'occasione, che ha deciso di inserire in un video di sua produzione alcuni dei miei primi disegni, dei visi di donna che avevo disegnato a matita su cartoncino, e che lui conosceva perchè tra noi c'era stata una collaborazione (qui l'emozionante post a quattro mani). Se già conoscete Hyde sapete che in questo campo lui è un mago, anche in questo caso si è occupato del montaggio e della colonna sonora, tutto molto curato nei dettagli.
 Il tema del video è una poesia di Nino Martoglio, un poeta siciliano vissuto tra l'Ottocento e il Novecento. Recitata, come mi ha precisato Hyde, da un amico cultore di questo personaggio. Vi posto anche la traduzione in italiano che mi è stata gentilmente fornita, perchè è vero che il senso e la forza di questo testo arrivano lo stesso, grazie alla musicalità del dialetto e all'espressività della voce, però comprendere meglio ciò che viene recitato ce lo fa amare di più.

PICCOLINA
Eri piccina e quando t'incontrai
da tanto tempo già ti conoscevo,
ché fin da bimbo, con la fantasia,
tale e quale così t'immaginai.
Che cosa ho fatto nella vita mia
Finché a te non mi sono accompagnato?
Io non ti dico, no, che non ho amato,
perché non voglio dire la bugia.
Ho amato, troppo amato, ma a distanza,
dentro il mio cielo, lindo o nuvoloso,
sempre t'ho vista, e sempre più graziosa.
Perché, quando mi sei venuta accanto,
perché appena hai assunto forma umana,
Ha tremato il mio cuore, spaventato?
Dopo averti chiamata con diversi
nomi gentili e dai dolci sapori,
nomi richiesti a prestito dai santi,
rubati alle farfalle e a molti fiori,
un giorno in cui il mio cuore era festante,
in questo nostro magico dialetto,
ho colto il nome vero il più galante:
Nica, icuccia mia, Nica d'amore!
E Nica eri per me... Nome toccante,
oh, nome antico, nome di dolore,
quante pene mi costi e quali pianti!
Ancora, ancora, abbandonato amante,
ti penso, nome dolce e traditore,
e ti consacro qua, dentro i miei canti!
Voi, femmine curiose: maritate,
vedove, schiette, vecchie o giovinette;
uomini maldicenti, abituati
a fare con la lingua cuci e scuci;
se fra i miei versi tutti voi cercate
il nome suo, se ne siete curiosi,
potete ben far conto di restare
con gli occhi secchi e le lingue allappate.
Tutti i tormenti ci ritroverete
che lei m'ha dato e tutte le carezze;
ci troverete gli occhi suoi lucenti,
i suoi vezzeggi ed i suoi tradimenti;
ma quel suo nome pieno di dolcezze,
io non metterò mai in bocca alla gente!
Ho nel midollo della testa mia
come una folla fitta di pensieri,
che s'attorciglia e forma una tempesta,
vampando il fuoco di cento bracieri.
Ora ti credo vile ed ora onesta,
ora il tuo dire tengo per sincero,
ora all'orecchio, una voce molesta,
mi dice che tu fingi per mestiere.
E mentre ti vorrei portar disprezzo
so che senza il tuo alito odoroso
a questo mondo io non potrei vivere.
E torno mogio mogio ed implorante
per rimanerti accanto e per baciare
i tuoi occhietti e le tue belle labbra.
No, no, sta' zitta, Nica non parlare...
Lo so, sì, lo so bene chi tu sei,
ed io te lo domando, sai perché?
Perché mi piace far che tu mi inganni.
E ingannami, che vuoi, sono così...
se ti confessi, poi, che t'ho da fare?
Femmina traditrice non può amarsi,
e senza amarti, io che faccio, che?...
No... parla, è meglio, non dir più bugia:
confessati: peccato confessato,
si suole dire, è mezzo perdonato...
Io ti perdono... parla, Nica mia,
contami tutto... fallo, per piacere...
... Aspetta, Nical... No!... Non me lo dire!...
Ah, se sapessi, tu, quali nottate
io passo in questo letto sconsolato!
Guardo nel buio con gli occhi sbarrati,
per il dolore mi si secca il fiato.
E le tempie mi battono sudate,
il cuore, me lo sento sradicato;
sento tutti i rumori delle strade,
ogni rumore fatto dai vicini...
Oh, se sapessi tu che eternità
è un'ora che trascorro in questo stato!...
Penso quando abbracciati dormivamo,
a quelle notti penso... Le hai scordate!
E penso, con i miei denti serrati,
c'ora t'abbraccia un altro innamorato!
Nica, sei stata sciocca: m'hai lasciato
credendo che a te tutto avessi dato,
e tutto quel che tengo conservato
ancora tuo non è, ce l'hai rimesso...
Quante carezze che non hai provate!
Quanti piaceri pieni di contrasti!...
Che sciocca sei, perché tu m'hai lasciato,
se il sacco mio non era ancor svuotato?
Son capace di dare certi baci,
sopra la nuca, accosto ai bei capelli,
che fan vibrar le carni come stelle...
E so incantare, solo che m'affacci
dentro gli occhietti delle belle... E so...
Nical... chi guardi, con quegli occhi freddi?!...
Ascoltami, e ti dico la tua sorte:
ho un coltello che è come un rasoio,
lungo e lucente, con la punta forte,
e notte e giorno l'affilo, l'affilo...
Con quel coltello devo darti morte,
con quel coltello devo farti un foro
in mezzo al petto e poi, l'ugne contorte,
devo strapparti il cuore... e mi consolo!
Dentro una grotta, dietro sette porte
serbo un fiaschetto con del vetriolo:
devo gettarlo in questi che tu porti,
occhi di maga, pupille turchine;
devo farti più brutta della morte,
allora sarò pago, e mi consolerò!
Tu non gioirne, cuore traditore,
ché non sono per te queste canzoni;
tu non sei donna che meriti amore,
tu femmina non sei di poesia.
Canto sopra una morta, sopra un fiore
Che ormai nel fango emana il suo fetore,
e canto il suo profumo antico e grato,
non il lezzo ora sparso per la via.
Canto la Nica scesa giù dai celi,
che mi voleva bene senza inganni,
e aveva nel suo dolce petto il miele.
Canto la Nica santa — lei, beata! —
A cantare per te, io mi vergogno,
non canto, no, per te, canto per quella!



Per me vedere scorrere anche i miei disegni, resi più particolari dai giochi di colori, in un video così ricco di suggestione, è veramente una cosa che mi ha fatto  felice, grazie Hyde!

E non è finita qui...l'altra sorpresa mi è arrivata invece da un'altra persona che alcuni di voi si ricorderanno, perchè, pur non essendo una blogger, è venuta spesso a visitare il mio blog. Erano già finite le vacanze di Natale quando inaspettatamente mi è arrivata una busta. In realtà, come lei mi ha detto in seguito, era stata spedita in occasione delle feste, ma si sa che le Poste non sempre son puntuali...e neanch'io, dato il ritardo con cui pubblico questo post... Beh, dicevo che è arrivata tardi e l'effetto sorpresa è stato quindi doppio!
Dentro alla busta, accompagnato da un biglietto, c'era un magnifico quadrino con soggetto sacro realizzato in origami.


Ogni volta che Emilia, così si chiama, mi spedisce qualche sua creazione, resto sempre stupita per l'originalità, la perfezione dell'esecuzione e la cura dei dettagli. Insomma, un vero gioiellino di carta! Ammiratelo anche voi e se volete dare un'occhiata agli altri regalini che in questi anni mi ha fatto, sfogliate all'indietro la tag "regali".


Un grandissimo grazie, Emilia!

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Spero di non annoiarvi troppo dicendo quello che è già molto evidente cioè che col blog sto arrancando... Alterno momenti in cui ancora  sono sostenuta dall'entusiasmo ad altri in cui mi sento del tutto disinteressata. Bisogna dire che quest'ultimo periodo anche dal punto di vista creativo è piuttosto piatto. Probabilmente dopo la frenesia dei mercatini di Natale e di un mese di gennaio alquanto impegnativo sotto l'aspetto di organizzazione familiare, ora ho bisogno di riposo, di passività.  E' il mio modo per ricaricarmi.
Mi scuso quindi con tutti voi, cari amici bloggers (e non solo), se le mie pubblicazioni e le mie visite sono abbastanza rade. Però vi penso e vi auguro di trascorrere un buon Carnevale!